La fuga è una elaborazione del procedimento dell'imitazione,
dove il modello viene chiamato soggetto e la variazione assume il nome e il significato di risposta.
Theòdore
Dubois nel suo famoso trattato scrive che la fuga non è ancora un'opera di ispirazione
ma una forma dove lo sviluppo logico viene spinto al suo limite estremo.
Si potrebbe dire più esplicitamente che il bello non è ancora subentrato al vero.
Ma l'organizzazione del materiale si sviluppa ora rapidamente e con efficacia.
Quello che la fuga aggiunge al contrappunto studiato fin'ora,
è che con questa nuova forma, il pensiero musicale inizia a definire il I e il V grado.
Il loro alternarsi determina una struttura armonica salda
e riconosciuta dai musicisti di quel tempo (1600).
Anche l'organizzazione melodica si sviluppa rapidamente nella costruzioni di frasi compiute,
progressioni, ripetizioni che permettono di determinare motivi e significati,
procedimenti e possibilità melodiche che nel contrappunto severo erano proibiti.
Per scrivere una fuga bisogna definire un soggetto e una risposta.
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Il soggetto è il tema della composizione mentre la risposta è una sua imitazione.
La durata di un soggetto varia dalle 3 alle 8 battute
ma è sconsigliato un soggetto troppo lungo
perché le entrate distanti annullano l'elemento propulsivo del procedimento imitativo.
Le raccomandazioni generali e condivise
consigliano un tema corto,
caratterizzato da qualche ripetizione ritmica
e con un'estensione melodica che non superi la settima minore.
Il soggetto sarà interamente in modo maggiore o minore, senza possibilità di passare da un modo all'altro
Potrà svilupparsi sul primo grado o sul quinto o alternare i due gradi.
Se si sviluppa tutto sul primo grado (maggiore o minore)
la fuga sarà definita fuga reale.
Quando invece il soggetto modula dal V al I o dal I al V la forma sarà definita fuga tonale.
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Nella sua forma più semplice cioè quella della fuga reale
la risposta è l'imitazione parallela del soggetto che viene trasportato nella tonalità della dominante.
Quindi se siamo nella tonalità di Do, il Sol della risposta viene inteso come I (grado) della tonalità di Sol,
non come V della tonalità di C.
Questo comporta naturalmente che nella tonalità di Sol il Fa (VII grado)
si presenti diesizzato in tutti i gradi che lo contengono.
Quindi gli accordi che sarà possibile formare sul I, III, V e VII grado
saranno Sol7+, Sim, Re, Fa#m(5-). |