Basso, Cello, Viola, Violino.
Per la prima volta provo gli archi.
Esperienza complicata, per le ovvie difficoltà connesse alla pratica del suono campionato.
La risposta non sempre è credibile, a volte rasenta la parodia dello strumento che vuole rappresentare
(le dita che strisciano sulle corde della chitarra)
Ma per ora i problemi connessi all'utilizzo di suoni campionati
e il senso di artificiale che può restituire il loro ascolto rimangono fuori da questa indagine,
che ha come oggetto il linguaggio musicale, il gesto creativo e la composizione.
Ovviamente questi brani presentano timbri stereotipati, non hanno respiro, portamento, accenti,vita.
Ma li considero molto utili comunque
perché offrono l'esperienza dell'ascolto a me che li scrivo
e a chi voglia ascoltarli,
una preziosa sorta di anteprima per pianoforte, fiati,
chitarre, voci, archi
che apre alla possibilità di sperimentare in tempo reale i risultati di diversi impasti timbrici.
Anteprime che non aspirano a sostituire un'esecuzione soddisfacente perchè manca l'espressione.
Utili comunque a presagire le potenzialità dello studio (quando ne ha).
E questo è quanto chiedo e quanto basta in questo periodo di gestazione di un mio linguaggio musicale.
Mi aiutano a capire dove sono, a decidere di fermarmi su un problema non risolto,
o ad andare avanti quando considero raggiunto l'obiettivo didattico dello studio.
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Il tema continua ad essere una semplice nota di volta, ma inizio ad intuire qualcosa sugli arpeggi.
Scrivere per violini mi porta per ora a preferire note lunghe, impasti e raddoppi armonici.
Ma la pratica e l'ascolto lasciano intendere che scrivere per archi implica una scrittura diversa,
dove le voci sembrano avere rapporti più stretti di quelli incontrati finora.
L'ascolto sonoro che raddoppia questo periodo con alcune variazioni trascurabili,
è noioso e ricco di pene, ma utile per l'educazione del mio orecchio
e stimolante per gli sviluppi potenzialmente possibili che promette.
E anche se non mi piace il periodo mi piacciono gli archi perchè le voci si distinguono bene
e come ho già detto preferisco la scrittura per voci autonome a quella con una voce principale
anche se non sono ancora
pronto ad affrontare la scrittura contrappuntistica con il dovuto decoro. |