Dopo avere nominato tutti gli intervalli che possiamo incontrare nella scala cromatica,
la teoria musicale li distingue in consonanti e dissonanti.
Vorrei chiarire che un intervallo consonante non più bello o più giusto di un intervallo dissonante.
Più precisamente un intervallo consonante è un intervallo stabile,
quindi si dice che comporti un senso di riposo.
Al contrario un intervallo dissonante è riconosciuto come instabile e di movimento
perchè deve risolvere su un intervallo consonante.
L'unisono, l'ottava e la quinta giusta , le terze e le seste, sia maggiori che minori, sono definiti intervalli consonanti.
Le seconde, le settime e le none (sia maggiori che minori) e tutti gli accordi diminuiti o eccedenti
sono classificati come dissonanti.
Infine l'intervallo di 4 giusta (C-F) è considerato consonante
se si aggiunge sotto il suo suono più basso una 3a o una 5a. |
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Per esaurire questa parentesi solo grammaticale ma indispensabile,
è importante notare cosa succede quando si rivoltano questi intervalli,
cioè quando in un bicordo si porta sopra il suono che stava sotto e viceversa.
Prendo come esempio (qui sotto) gli intervalli armonici,
ma la stessa cosa vale anche per gli intervalli melodici.
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Il secondo intervallo di ogni battuta è il rivolto del primo,
ovvero il suono più basso viene trasferito sul registro superiore diventando il più alto.
Questo ci porta ad osservare che
i rivolti degli unisoni diventano 8 giuste,
gli intervalli giusti (4 e 5) rimangono giusti, semplicemente la quarta diventa quinta e viceversa.
i rivolti degli accordi maggiori diventano minori e viceversa,
i rivolti degli accordi diminuiti diventano eccedenti e viceversa.
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Quindi ricapitolando, come si fa a determinare
che l'intervallo E-C (per esempio) è una 6 minore?
Si costruisce la scala Maggiore del suono piu basso cioè di E (E- F#- G# - A- B - C# - D#).
Visto che il 6 suono di una scala maggiore viene definito come sesta maggiore
e sapendo che il sesto suono della scala di E è C diesis
l'intervallo E-C sarà una 6 minore.
Se passiamo alla tonalità di C, l'intervallo equivalente è sarà quello che si forma tra C e A bemolle.
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E per finire questa lezione "grammaticale" e piuttosto noiosa,
il Maestro mi ha proposto una cinquantina di intervalli da nominare correttamente.
"Naturalmente non intendo verificare che tu abbia capito il procedimento perché ne ho la certezza"
mi rassicurava," ma voglio aiutarti a rendere automatico questo ragionamento.
La Musica si costruisce su queste premesse,
e noi dobbiamo conoscerle bene per controllare il materiale sonoro su cui lavoreremo.
Da qui bisogna partire se vogliamo cercare la fonte del suo incanto, della sua magia
che ovviamente non possiamo dividere o misurare e a cui non abbiamo ancora saputo nemmeno dare un nome."
E passando dalla grammatica alla filosofia ci siamo lasciati stabilendo
che la prossima lezione sarà fra tre settimane.
Io naturalmente scalpito, ma ho fiducia nel Maestro.
Ha deciso di mostrarmi il Sistema, ci siamo accordati sul fatto che la sua trattazione
non tralasci argomenti che ritengo di conoscere, ma che esaurisca in tutte le sue parti
la teoria della creazione artistica musicale seguendone lo sviluppo logico.
Per questo seguirò il suo metodo e la sua impostazione
che secondo la promessa mi garantirà una scrittura musicale sicura, corretta e coerente.
E' quello che mi occorre per muovermi attraverso i diversi paesaggi musicali che ho in mente di visitare
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