Il tempo dei grandi incontri: Herman Hesse |
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Le note sugli stretti e il pedale della fuga Queste ultime pagine furono scritte quasi certamente Ultimati gli appunti sugli Stretti e il Pedale Adrian interruppe la compilazione dei Quaderni e si concesse una lunga pausa, forse perché avvertiva che tutti i procedimenti musicali indagati fino a quel momento non erano che un'introduzione alla sua ricerca. Adrian aveva allora ventuno anni, e passava i suoi giorni ascoltando le più interessanti lezioni che molti grandi pensatori di quei tempi tenevano all'Università di Lipsia. |
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E' con alcuni di loro che l'anno seguente partì per le pallide rive del lago Costanza in occasione delle vacanze estive e con il vago proposito di fare visita ad un amico di alcuni membri di quel gruppo che si andava allora formando, un libraio di Basilea che forniva l'Università di libri antichi e rari e che in quegli anni si era trasferito con la moglie a Gaienhofen, un rustico villaggio su quel lago tranquillo, con la ferma intenzione di dedicare tutto il suo tempo alle lettere e all'arte. |
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Quel libraio era Hermann Hesse, e l’incontro tra lo scrittore |
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Con tutti aprì relazioni importanti e costruttive Come spesso succede quando la sorte ci regala questi incontri rari e fortunati, dalle prime parole scambiate con Hesse il musicista riconobbe nello scrittore un simile e un amico, ricambiato del resto da Hesse a cui piacque da subito confidarsi con quel giovane appassionato e idealista. I due conversarono a lungo per tutti i giorni di quella serena vacanza sul lago. Lo scrittore aveva proprio in quei giorni iniziato un nuovo romanzo, "Gertrud" (pubblicato poi nel 1910) e raccoglieva avidamente informazioni e divagazioni sul tema della musica che nelle intenzioni dello scrittore sarebbe stato il tema dominante di quel racconto. |
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"A partire dal mio sesto o settimo anno circa, ho capito che di tutte le potenze invisibili la musica era destinata ad avvincermi con maggior forza e a dominarmi.. Una melodia mi stava ad ogni ora nel sangue e sulle labbra, una cadenza e un ritmo nel respiro della mia vita.." E’ naturale avvertire nelle parole dello sfortunato musicista Ma lo sviluppo di Gertud impose poi al tema della musica un piano più sfumato e lontano perché allo scrittore interessava allora indagare il rapporto problematico tra arte e vita, H.Hesse tornerà ancora molti anni dopo, con "Il Gioco delle Perle di Vetro", a parlare di Adrian, quel compositore che gli era diventato tanto caro e che è facile riconoscere nella nobile figura del Magister Ludi Josef Knecht, nella sua storia, nel suo pensiero, nel suo dire e infine nella sua tragica uscita di scena, |
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E' questa l'opera della maturità, l’ultimo romanzo completo di Hesse, che viene pubblicato tre anni dopo la morte di Adrian, dove Hesse rielaborò le lunghe conversazioni e il ricco scambio epistolare con l'amico per riassumere e restituirci le conclusioni di quel musicista considerato spesso eccentrico, perché nei suoi ultimi anni rifiutò con forza la semplice funzione di "svago o esercizio di nobile virtuosismo con cui veniva intesa l'arte della musica" ed immerso ormai nel suo mondo privato ed escusivo finì per intenderla e praticarla come ascesi e pura esercitazione dello spirito. |
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Il Gioco delle Perle di Vetro infatti sarà ricordato da molti Era questa l’idea originale del Gioco delle Perle. |
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E questo come sappiamo lo spinse a percorrere le strade incerte della dodecafonia, |