L'obiettivo di questa nuova serie di studi è quello di utilizzare gli accordi di settima di dominante
come dominanti secondarie, perché producano una modulazione passeggera al grado seguente
che verrà risolto come tonica
di quel VII grado.
Lo schema armonico su cui costruisco le frasi è questa volta in tempo di 4/4.
la prima frase è in tonalità di C magg, la seconda in tonalità di Cm.
La modulazione tra prima e seconda frase
avviene tramite il G che è V grado comune a C maggiore e C minore.
Le dominanti secondarie si trovano nella seconda metà della 3 e 6 battuta (evidenziate in giallo).
C
Am
F-C#°
Dm -1G7
Cm
Ab-E°
Fm
G7
I
VI
IV-VII
II-V
I
VI-VII
IV
V
1 frase
2 frase
Tutti gli studi di questa pagina si svilupperanno sulla griglia armonica della tabella in alto.
Studio 47 E
Una prima elaborazione dell'armonia proposta porta a questo bozzetto di periodo
dove l'accompagnamento è molto semplice.
Il motivo che si presenta nella prima battuta viene ripetuto a batt 3 e 5 trasportato e modificato.
L'ascolto rende evidente che le ragioni armoniche prevalgono irragionevolmente rispetto a quelle melodiche che spesso si giustificano con l'unico proposito di completare l'accordo.
Le settime diminuite si presentano correttamente in secondo rivolto
ma non risolvono la sensibile (tonica dell'accordo diminuito)
con sufficente chiarezza verso la tonica.
La risoluzione di C# di batt 3 si ha solo sul secondo tempo della battuta seguente e in una voce diversa.
L'esecuzione per pianoforte consente questo cambio di voci che nella scrittura vocale
o in un quartetto di strumenti diversi sarebbe molto più problematica.
Comunque l'insufficenza melodica è evidente, devo concentrarmi sulla costruzione di motivi.
Studio 47 F
Le stesse considerazioni sulla melodia valgono anche per questo periodo (sotto).
Dove però la risoluzione della sensibile (fondamentale della settima dim) è più chiara
perchè il C# muove risolutamente in D (batt 4) e il E i F (batt 7).
Mi rendo conto che lo studio di queste frasi non può concentrarsi unicamente
nell'introduzione di accordi di settima diminuita.
Questa griglia può e deve servirmi per trovare il mio ritmo, il mio tempo
Del resto si dice che la musica è fatta di tempo
perché il tempo è il materiale di costruzione principale dell'espressione musicale.
Studio 47 G
Forse è lo stile vagamente contrappuntato quello che mi fa preferire questo studio a quelli precedenti.
Sento forte il richiamo
dell'organizzazione a 4 voci autonome
e sono grato ai quaderni di Adrian per avermi trasmesso questa impostazione.
Parlo della scala che traccia la voce mediana a batt 3 e 4
che per un attimo assume un ruolo autonomo e non più di accompagnamento.
Dopo batt 5 la voce perde la sua automia e torna ad accompagnare.
Con un ritmo che sembra aiutare il movimento del disegno e spingerlo più avanti.
Ma forse sono cose che sento solo io perché mi sto avviando sulla strada del nonno.
Studio 47 H
Ero indeciso se pubblicare questo studio (sotto), perchè difficile, sfacciatamente didattico
e insoddisfacente all'ascolto.
Poi ho capito che queste sono le fondamenta su cui si sviluppa lo studio successivo
e pubblicarlo vuol dire rendere esplicito il procedimento da cui ha preso le mosse.
Che è
l'obiettivo di questo diario.
In realtà mi accorgo di riascoltare volentieri questo periodo
perchè trovo interessanti le soluzioni ritmiche
con i cambi di accento, il procedere sincopato
della voce superiore
insieme a un procedere coerente e quasi complementare della voce mediana.
Uno studio interessante per il ritmo.
Studio 47 L
Lo studio seguente infine è il periodo che cercavo per questa griglia armonica.
Una della tante frasi che possono portare ad assolvere al suo compito con soddisfazione.
Dove l'unico ingrediente è il tempo, senza cedimenti, ripetizioni, sempre nuovo e trainante.
Questo studio si può descrivere come un unico motivo di due note che cambia sempre accento,
passando dal tempo forte a quello debole della battuta.
Un procedimento che sembra molto efficace che rende lo studio unitario e interessante.
Quindi incassa pienamente la mia soddisfazione di ascoltatore e questo mi porta
a sospettare che la fortuna abbia un certo rilievo nelle faccende della creazione.
Voglio dire che c'è qualcosa in questo studio che me lo fa gradire particolarmente
ma che non afferro e non so definire con precisione.
Sono arrivato alla possibilità di cambiare accento
ripetendo la cellula ritmica formata da 2 note da un ottavo e una pausa dello stesso valore
che sviluppo nell'esempio sotto.
Come si vede nel pentagramma, le due note si presentano su tempi diversi per tre battute.
Da battuta 4 il ciclo si ripete, la battuta 4 è uguale a battuta 1.
Queste precisazioni rispondono allo scopo di esplicitare il procedimento
che come ho avuto modo di dire è uno dei propositi che motivano l'esistenza delle pagine di questo diario.