Devo stabilire una forma studio per
sperimentare questo nuovo procedimento del contrappunto rivoltabile.
Decido
di sperimentarlo su una progressione di due battute.
Noto che l'organizzazione delle progressioni è la stessa di quella delle imitazioni,
entrambe
possono essere per moto retto o parallelo, regolari o irregolari.
La differenza è che nelle progressioni tutte le 4 voci sviluppano il modello, magari in una serie di accordi,
mentre le imitazioni si costruiscono con una voce che presenta il modello e un'altra voce che lo imita;
le altre due voci rimangono libere.
La seconda progressione (a batt 5) è irregolare;
il B che nell'imitazione per moto retto รจ naturale
scende irregolarmente di semitono per introdurre
una alterazione che allude alla tonalità di Fa,
evitando in questo modo l'intervallo di 5a diminuita B-F
che la linea melodica esprimerebbe se il B si presentasse senza alterazione.
Nella terza progressione (a batt 7), il B torna naturale e questo permette un ritorno alla regione di C.
A questo punto aggiungo nella voce superiore, una una nuova parte rivoltabile,
e la trasporto sulle tre imitazioni.
Quindi copio tutta la voce superiore in quella più bassa (dopo averla abbassata di 2 ottave).
L'esempio sotto contiene le tre voci che illustrano questo procedimento.
Delle due voci rivoltabili che si raddoppiano su registri diversi, ne elimino una
ovvero nella prima progressione (batt 3), assegno la parte rivoltabile alla voce più alta,
nella seconda assegno la parte rivoltabile alla voce più bassa
e nella terza progressione la parte rivoltabile ritorna alla voce alta.
Questo porta ad ottenere delle parti libere, che possone esprimere linee melodiche
sostenute energicamente dalle due voci obbligate (il canto dato e la voce in contrappunto rivoltabile).
Il principio penso sia questo e il valore del frammento è determinato dal grado di autonomia
ed espressione che le parti libere riescono a raggiungere.
Ho voluto sentire il ritorno da batt 8 a batt 1 per presentare il frammento in forma di rondò.
Ma il carattere astratto dello sviluppo non giustifichebbe una ripetizione.
Comunque continuo a pensare che la vocazione all'astratto
sia uno dei tratti più interessanti del linguaggio contrappuntistico.
Risulta evidente in ogni caso, il carattere ausiliario del contrappunto rivoltabile,
che non si dimostra sufficiente a sostenere una forma senza l'introduzione di nuove implicazioni semantiche,
quelle stesse che stanno per introdursi con la fuga,
e aggiungono una nuova specificazione nella costruzione musicale,
organizzata d'ora in poi come alternarsi di proposta e risposta.