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Il contrappunto


Nell'ultima pagina degli studi sulla lezione 18, quella sulle dominanti secondarie,
c'è un accenno ai quaderni di contrappunto che sarebbero seguiti alle lezioni di Kretzschmar.

Questi quaderni si aprono con una data, il 1905.

Adrian, ormai ventenne, aveva dovuto interrompere le lezioni con Kretzschmar per trasferirsi ad Halle,
dove avrebbe frequentato il Ginnasio
per studiare l'erudizione divina.

Si stava convincendo che la Teologia e la Musica
condividessero lo stesso oggetto di ricerca,
ma ci volle molto per sentirsi deluso
da quella scienza di dogmi, postulati
e asserzioni non verificabili.

Fu allora che il vecchio maesto e amico Wendel Kretzschmar,
con le sue parole e le sue lunghe lettere
riuscì a orientarlo definitivamente verso
"il laboratorio ermetico, la fabbrica dell'oro, la composizione",
come è riportato nel "Doctor Faustus" di Mann.

Per completare i suoi studi Adrian si trasferì a Lipsia, la città di Bach, dove Kretzschmar insegnava al Conservatorio.
Lipsia era considerata un importante centro per la musica
ed era sede di una Università "luminosissima",
che motivava il suo trasferimento,
e dove Adrian seguì il corso di filosofia.

Non credo che l'uomo sotto al statua di questa carolina sia davvero lui, ma mi piace pensarlo.
Adrian la raccontava davvero così e la nonna, che invece ci credeva, considerò sempre questa foto come seconda e ultima immagine rimastaci del nonno.


Adrian affittò due camere al pianterreno, nella contrada di San Pietro, da una padrona grassa e sorda, a cui non poteva dare fastidio l'armonium che quell'inquilino si portava appresso.

Fu lì che iniziò da solo lo studio del contrappunto
e delle combinazioni melodiche autonome,
con la sua piccola tastiera e alcuni manuali
vecchi e nuovi che Kretzschmar gli aveva indicato.

"Come aveva imparato Haydn", gli ricordava Kretzschmar
e sconsigliava ad Adrian il conservatorio
per indicargli strade più solitarie e percorsi quasi esoterici,
traguardi lontani di ore e ore passate a spaccarsi la testa
su contrappunto doppio, canoni e fughe.

Adrian accolse con facilità quel suggerimento,
che si confaceva alla sua natura e ai suoi ritmi di elaborazione.

E iniziando lo studio del contrappunto riprese a compilare i quaderni di teoria che dopo avere trascritto le diciotto lezioni di Kretzschmar, proseguono per documentare tutto il percorso teorico e pratico del loro autore.
Questi scritti verranno via via pubblicati integralmente.

Dal primo quaderno di contrappunto, gli appunti teorici di Adrian seguono passo dopo passo la storia dello sviluppo autonomo di un pensiero speculativo e sistematico, deciso a indagare le fonti del linguaggio alla ricerca dei suoi segreti.

All'interno del quarto quaderno di contrappunto, si è salvato un foglio pentagrammato che contiene, io credo, l'esposizione di una fuga, la prima forse o certamente una delle prime fughe di scuola scritte dal musicista, unico studio ad essersi miracolosamente salvato.




Lo pubblico in questa pagina introduttiva sperando di averlo decifrato correttamente.
Il suo ascolto attento mi ha portato a concludere
che lo studio del contrappunto non è sicuramente tempo perso.

(Penso che D e T vogliano segnalare la regione della dominante e quella della tonica).

 
 


E poi sfogliando il quaderno 9 è ancora uscito un foglio di musica, appunti per l'esposizione di una fuga,
che conservo in formato video e riascolto volentieri.

Interessante di questa esposizione (video) è che come indicazione di tempo
il giovane Adrian non scrisse allegretto o lento, ma il tempo totale di esecuzione e ascolto:
"un minuto esatto della nostra vita".

Noto che queste esposizioni hanno un tempo di consumo molto lento,
un requisito che convince e soddisfa la mia richiesta di ascoltatore.


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